Una delle parole che si sentono pronunciare di più in questo ultimo anno è sicuramente sigaretta elettronica. Perché? Perché si dice sia un validissimo aiuto per chi desidera smettere di fumare. Tuttavia, forse non tutti sanno di cosa si parla, perché non tutti hanno avuto un’esperienza diretta col dispositivo o, comunque, non hanno ben chiaro di cosa si tratta. Come detto la sigaretta elettronica è un dispositivo elettronico che ha un solo fine ultimo: aiutare chi vuole smettere di fumare o chi vuole ridurre il numero di sigarette fumate in un giorno. Ma cosa c’è di diverso tra la sigaretta elettronica e quella tradizionale? E’ semplice: quella elettronica non contiene catrame e altre sostanze pericolose e tutto ciò la rende non vogliamo dire innocua ma quasi. I danni per la salute sono praticamente annullati o, comunque, notevolmente diminuiti rispetto alle sigarette tradizionali. La sigaretta elettronica, infatti, non funziona attraverso combustione: alcuna sostanza viene bruciata, ma il dispositivo ha un vaporizzatore, una cartuccia, un sensore di tiro, un chip, una batteria al litio e un led che segnala che sigaretta sta funzionando. Il fumatore dovrà fare tutto quello che faceva con una sigaretta tradizionale, solo che questa non si consuma. Bisogna, quindi, fare attenzione a non eccedere. Ma serve? Il fumo c’è, il fumatore aspira e la sensazione è la medesima, ma i danni provocati a polmoni e vie respiratorie sono inferiori e non si consuma, al contrario di quelle classiche. Il fumatore dovrà aspirare esattamente come si fa con le sigarette classiche, ma senza generare una combustione. La sensazione è più o meno la stessa e, probabilmente, questo tipo di dispositivo ha successo proprio per questo motivo. Si tratta di una soluzione che in molti Stati è considerata come un dispositivo medicinale proprio per combattere il tabagismo. Nel nostro Paese non è così, ma di sicuro la sigaretta elettronica sta prendendo sempre più piede.