Per consolidare le difese immunitarie si può ricorrere alla lattoferrina, che svolge un ruolo importante per il benessere dell’organismo: vediamo perché.

Gli integratori a base di lattoferrina sfruttano le capacità immuno-modulatorie e antimicrobiche di questa sostanza. Essa può essere compresa nelle formulazioni da sola o in abbinamento con antiossidanti, minerali, vitamine, prebiotici o probiotici, secondo dosaggi che possono andare da un minimo di 40 mg a un massimo di 200 mg per unità posologica. 

Quali effetti ha la lattoferrina

Nel corso degli ultimi anni la ricerca scientifica ha indagato con particolare attenzione gli effetti cellulo-protettivi e antinfiammatori della lattoferrina, ma anche le sue proprietà antiossidanti. Sono in corso diverse indagini che sono finalizzate a capire quale potrebbe essere il suo ruolo nel rallentare o arrestare la comparsa della malattia di Alzheimer, che riguarda in tutto il mondo oltre trenta milioni di persone, e altre patologie di tipo neuro-degenerativo. Nella colite ulcerosa, nella malattia di Crohn, nella sindrome del colon irritabile e in altre malattie infiammatorie croniche intestinali, invece, è stato registrato un incremento dell’espulsione di lattoferrina nelle feci. Questo implica che la sostanza potrebbe essere sfruttata in qualità di biomarcatore per la diagnosi di questo tipo di malattie. Inoltre, la sua integrazione si potrebbe dimostrare preziosa per le terapie finalizzate al ripristino dell’equilibrio del cosiddetto microbiota, vale a dire la microflora intestinale.

La lattoferrina e la risposta immunologica

È noto il notevole effetto immuno-modulatorio correlato alla lattoferrina, rispetto all’innesco della risposta immunologica al rilascio dei neutrofili. Inoltre, la lattoferrina ha un effetto antivirale che è stato rilevato da diverse ricerche scientifiche dedicate ai virus HIV, CMV, HSV, HPV e HBV. Sono ancora in fase di svolgimento indagini che si concentrano sull’azione antivirale nei confronti del coronavirus. Si sta studiando il modo in cui la lattoferrina si lega alle molecole che i virus sfruttano per concentrarsi sulle cellule bersaglio, così da arrestare la loro invasione.

Perché la lattoferrina ha proprietà antivirali

L’attività antivirale svolta dalla lattoferrina dipende da due fattori: da un lato la sua capacità di inibire in maniera diretta la replicazione di RNA e DNA virale; dall’altro lato la sua tendenza a legarsi con i glicosamminoglicani delle membrane cellulari. In questo modo, infatti, vengono inibiti i recettori dei siti di legame sfruttati dai virus per invadere le cellule. Ecco, quindi, che i virus non hanno modo di concentrarsi sulla superficie cellulare né, di conseguenza, di entrare all’interno delle cellule.

La lattoferrina contro i batteri

Infine, vale la pena di menzionare la capacità antibatterica della lattoferrina, che agisce sulla formazione di biofilm e sulla motilità dei batteri patogeni. Questa sostanza, inoltre, lega il ferro, che così non è più a disposizione dei microrganismi che se ne servirebbero per penetrare nelle cellule e proliferare. Si parla, a tal proposito, di azione batteriostatica. La lattoferrina però esercita anche un’azione battericida, perché si lega ai lipopolisaccaridi e quindi li porta alla rottura, dal momento che favorisce un netto incremento del loro livello di permeabilità.

Si ringrazia la farmacia di Udine Pelizzo.it per questo approfondimento.