Tutti coloro che soffrono di difetti della vista sanno perfettamente quanto sia snervante conviverci nella vita di tutti i giorni. Grazie alle recenti innovazioni tecnologiche e a una sempre maggiore attenzione degli specialisti alle necessità dei pazienti è divenuto però possibile per tutti fare ricorso alla chirurgia refrattiva per eliminare gran parte dei problemi della vista dovuti ad un difetto di focalizzazione delle immagini sulla retina come la miopia, l’astigmatismo e l’ipermetropia che riguardano milioni di persone (per la miopia si parla di 12 milioni di persone solo in Italia).

 

Si tratta di disturbi particolarmente fastidiosi a cui gli specialisti però possono porre rimedio, soprattutto per questo è assolutamente necessario sottoporsi ciclicamente ad accurate visite specialistiche presso eserti del settore per capire se sia possibile o meno ricorrere alla chirurgia refrattiva. I centri specializzati accompagnano il paziente in tutte le fasi dell’intervento, e anche tutti gli esami a cui si dovrà sottoporre vengono spiegati nei minimi dettagli al fine rendere perfettamente consapevole il paziente di tutto quello che concerne l’operazione e la fase post operatoria. Prima di ricorrere alla chirurgia refrattiva, che in alcuni casi può realmente risolvere i problemi dei pazienti in modo risolutivo, bisogna però ottenere dei dati precisi mediante le visite che constano in una serie di esami che servono agli specialisti per formulare una previsione del risultato e pianificare l’intervento chirurgico più adatto alle esigenze del paziente.

 

Tra i test che vengono effettuati sono molto importanti la misurazione del difetto refrattivo, la Pachimetria (Misurazione dello spessore corneale), la Tomografia corneale, il Test di Schirmer, la Biometria con IOL Master, il Test della dominanza oculare, il riconoscimento idoneo con aberrometro Zywawe, l’Abberometria e la Pupillometria. Quando si pianifica questa serie di test gli specialisti raccomandano di sospendere l’uso di lenti a contatto almeno due settimane prima, e soprattutto di presentarsi accompagnati in quanto i test potrebbero rendere impossibile mettersi alla guida per alcune ore.

 

Alcuni centri che eseguono interventi di chirurgia refrattiva fanno compilare ai pazienti un utile questionario in cui si dovrà indicare l’Anamnesi, e quindi l’eventuale presenza di allergie e le patologie attuali e passate, il consenso al trattamento dei dati personali e il consenso informato alla visita in cui il paziente certifica di essere stato adeguatamente informato circa lo scopo della visita e gli eventuali disagi che potrebbero essere causati dai prodotti che verranno utilizzati. In tutte le fasi delle visite il paziente non verrà mai lasciato solo e sarà accompagnato da assistenti di oftalmologia che lo informeranno in tempo reale sugli eventuali difetti riscontrati. Dopo aver raccolto tutte le informazioni sullo stato generale di salute del paziente, il medico oculista comincia a esaminare la parte posteriore dell’occhio dopo aver somministrato un collirio per la dilatazione della pupilla. Solo al termine di una visita accurata il medico consiglierà al paziente se e come operare con un intervento di chirurgia refrattiva personalizzato per il caso specifico, fermo restando che il paziente verrà ovviamente informato per tempo e in modo esaustivo su tutto quello che sarà necessario sapere circa l’intervento.