Una delle cose più belle del mio lavoro è la possibilità di conoscere delle persone straordinarie come Ranah Farkhondeh.

Ranah è americana di Los Angeles e la sua esperienza nel mondo fitness/wellness inizia negli Stati Uniti, a New York, in contesti di altissimo livello. Ad un certo punto si è stabilita in Italia, a Firenze, dove ha aperto il suo primo centro dove si persegue il benessere del corpo inteso come un tutt’uno con la mente e lo stile di vita. Ha registrato un suo proprio metodo di fitness, o meglio, wellness, chiamato Movement IQ. Una storia bellissima fatta di grande perseveranza e di coraggiosi cambiamenti.

Foto di Giuseppe Piro

Incontro Ranah nel suo bellissimo studio dove mette in pratica il suo metodo Movement IQ. E’ un posto bellissimo, si trova proprio nel centro di Firenze, in una stradina tranquilla nei pressi di San Frediano.

Partiamo dall’inizio, dal tuo percorso di studi

La mia famiglia è iraniana ma io sono nata negli Stati Uniti. I miei genitori sono arrivati negli Stati Uniti negli anno 80. Io sono nata a Los Angeles ma sono sempre stata attratta da città multiculturali come New York, dove ho studiato comunicazione, e Londra; adoro quella città, dove ho soggiornato un anno, sempre per i miei studi in comunicazione, prima dell’entrata nel mondo lavorativo. Dopo gli studi ho trovato lavoro in una delle agenzie di comunicazione più importanti di New York. New York è una città molto attrattiva, dove tutti gli americani (e non solo) vorrebbero vivere per un periodo e realizzare le proprie ambizioni lavorative.

Lavoravo in un’azienda molto ambita nel settore e credo di essere stata brava nel mio ambito lavorativo. Questa è una cosa che mi ha sempre contraddistinto: ho sempre messo impegno e cercato di far bene tutte le sfide che ho affrontato, sia nel percorso di studi sia nel lavoro. Questo mi ha permesso di conquistarmi la fiducia dei miei genitori che mi hanno sempre appoggiato nelle mie scelte e nei cambiamenti di vita che ho poi affrontato. Sono sempre stata una ragazza curiosa, sia a scuola sia nel mondo lavorativo, e questo mi ha permesso sempre di cogliere occasioni per crescere o per cambiare direzione, verso cose e percorsi che mi interessavano.

Quando lavoravo per l’agenzia di comunicazione gli orari erano pazzeschi e non avevo mai tempo per me. La vita a New York è fatta di ritmi molto serrati. Giornate molto impegnate dove mi ritagliavo un’ora di palestra prima di entrare al lavoro; questo era l’unico momento in cui potevo concentrarmi su me stessa, ascoltare il mio corpo. Ho iniziato in quel momento a sviluppare una consapevolezza negli esercizi fisici. Fino a quel momento la palestra era stata solo un modo per tenermi in forma. Quella consapevolezza è stata importante per le scelte che avrei poi fatto in futuro. Un altro fatto importante è stato un incidente muscolare che mi sono fatta correndo. Sono andata quindi da una fisioterapista per risolvere il problema e mi sono accorta che questi incontri mi portavano tanta felicità. Questi appuntamenti hanno aperto il mio interesse verso la biomeccanica, verso il meccanismo del movimento del corpo. Ho scoperto che c’è una postura giusta che il corpo umano deve tenere sempre e se questa postura viene mantenuta durante il giorno il corpo rimane forte. La cosa che succede oggi invece è che passiamo molto tempo non connessi con il nostro corpo perdendo in qualche modo una mappa posturale corretta. Sono diventata veramente curiosa verso questa realtà al punto che ho deciso di lavorare in questo mondo, parallelamente al lavoro che svolgevo in agenzia. Ho iniziato quindi un percorso per certificarmi come personal trainer.

Avevi già l’idea di lasciare, nel futuro, il lavoro nell’agenzia per dedicarti all’insegnamento nel settore fitness?

No, assolutamente. In quel momento mi sembrava azzardato lasciare un lavoro sicuro e pagato bene. Specialmente dopo aver studiato tanto per raggiungere quel traguardo. Poi vivere a New York costa molto, serve una sicurezza di stipendio non indifferente. Quindi inizialmente l’idea era proprio quella di avere una valvola di sfogo e un lavoro accessorio per insegnare fitness a dei gruppi. Questo primo percorso di studi per raggiungere il primo step per insegnare è durato circa sei mesi. Ho fatto tutto molto velocemente perchè questo nuovo percorso mi appassionava molto. Dopo quel primo step ho capito che a New York il livello di competizione è altissimo in ogni settore, quindi anche nel fitness. Infatti ho subito capito che se volevo lavorare in questo settore e competere con altri dovevo concentrarmi su questo e basta. Dall’altra parte capivo che anche se ero stata brava nel mio lavoro nell’agenzia di comunicazione e avevo un rapporto molto bello sia con i miei compagni che con i superiori, non potevo immaginarmi a fare carriera in quel settore e ritrovare ad avere responsabilità maggiori visto lo stile di vita peggiore che questo avrebbe comportato. I miei superiori, anche se erano persone molto in gamba e con i quali avevo un buonissimo rapporto, rappresentavano quello che io non volevo diventare. Ho parlato quindi con mia madre e le ho detto che se non avessi fatto quel passo in quel momento non avrei mai saputo la direzione migliore da prendere. Da giovane puoi sempre tornare indietro se ti accorgi che l’altra strada non porta da nessuna parte. Lei era molto preoccupata per il mio futuro ma ha capito che in quel momento avevo bisogno del suo appoggio morale ed è stata brava a spingermi a seguire i miei desideri. Era il 2016 quando ho dato le dimissioni e mi sono dedicata anima e corpo al fitness. Pensavo, come piano B, che se non avessi fatto la personal trainer avrei potuto provare a lavorare nella comunicazione di aziende che operavano nel settore fitness.

Foto di Giuseppe Piro

Qual è stato il passo successivo che ti ha permesso di fare del fitness il tuo principale lavoro? Avevi in mente di aprire un centro tutto tuo?

In quel momento pensavo solo che volevo buttarmi anima e corpo in questo mondo. Sapevo solo che volevo essere un’insegnante di fitness a tempo pieno. A New York, come tutte le città che fanno tendenza, ci sono molti studi che hanno spazi come questo che ho realizzato qui a Firenze. Studi dove si possono praticare discipline come Yoga, Pilates, con metodi diversi in ogni disciplina. Per quanto riguarda la professione di Personal Trainer puoi svolgere la tua attività semplicemente lavorando in una grande palestra e altri che, avendo un seguito social, molto importante diventano dei veri e propri personaggi. Delle volte diventano delle vere e proprie star.

Il mio sogno principale allora era di lavorare con Nike, loro hanno delle loro figure di personal trainer di riferimento. In quel momento mi si è presentata l’oppotunità di lavorare una per una società nel settore fitness, Equinox, fra le più grosse negli Stati Uniti e che gestisce moltissime palestre di alto livello a New York.

Quando hai iniziato questo percorso di personal trainer ti sei specializzata su una disciplina o su diverse?

Funziona così negli Stati Uniti: quando vuoi entrare nel mondo del fitness e diventare personal trainer per insegnare devi certificarti con un primo livello, poi via via cresci con vari livelli sempre più alti con altre specializzazioni. Diciamo che un personal trainer che vuole arrivare ad alti livelli non smette mai di imparare e soprattutto impara molto insegnando agli allievi. Questa è una cosa molto importante. Qualsiasi nuova disciplina che via via impari ti fornisce sempre nuove informazioni su come si muove e reagisce il corpo umano. Con la prima certificazione ho avuto già modo di lavorare per Equinox partendo proprio dal basso. In questa azienda ho frequentato i loro stessi corsi per crescere di livello. In quel periodo lo stipendio non era certo alto ma avevo la possibilità di frequentare il loro percorso formativo e questa era la cosa importante. Ho fatto due cicli di formazione: il primo di 12 settimane. E’ stato molto bello perchè in questo periodo mi è sembrato di tornare a scuola e la cosa mi piaceva molto. Stavo imparando tante cose su argomenti che mi appassionavano molto. Durante questi cicli di apprendimento pensavo: ecco, io vorrei diventare uno di questi insegnanti che fanno formazione ed a un certo punto, alla fine, ci sono riuscita. L’ho fatto per un anno prima di andare via da New York. Devo molto ad Equinox: attraverso il lavoro che mi hanno offerto e i loro corsi di formazione, sono arrivato, dopo solo un anno, a toccare il massimo livello. E’ stato un percorso stimolante ma molto impegnativo. L’azienda Equinox ha riconosciuto il mio impegno e dopo un anno e mezzo mi hanno chiesto di specializzarmi ad un livello ancora superiore, veramente il top di settore, per lavorare in dei centri particolari, di alto livello. Solo 200 fra 4.000 insegnanti hanno questa specializzazione. L’esame per passare questo livello è molto severo. Questi personal trainer di alto livello comunque sono molto ricercati dai clienti delle palestre degli Stati Uniti. In pratica avevo raggiunto il top della formazione da personal trainer.

Foto di Giuseppe Piro

Cosa è successo dopo aver toccato il top della formazione e essere parte di un’azienda importante come Equinox?

Il lavoro mi piaceva molto ma i ritmi erano serratissimi. Avevo lasciato tutto per intraprendere questa nuova strada. Come personal trainer al top di livello guadagnavo molto bene. Sono rimasta da loro due anni. Ho lavorato ad aprire una nuova palestra, sempre all’interno di Equinox, per clienti di alto livello che pagavano grosse cifre per frequentarla ed avere un personal trainer di alto livello con un approccio più olistico. Oltre all’abbonamento mensile di 600 dollari pagavano anche una cifra sui 160 dollari l’ora.

Sono diventata poi io stesso una formatrice di Equinox. I ritmi però erano serratissimi e ad un certo punto mi sono resa conto che se volevo veramente fare un buon lavoro sui clienti non era quello il sistema giusto. In quel momento ho iniziato a creare il mio metodo, Movement IQ, pensato per piccoli gruppi. Negli anni precedenti mi ero innamorata del Pilates, una pratica che reputo a metà strada fra esercizio fisico e fisioterapia. La postura in questa disciplina è molto importante, il Pilstes aiuta molto a connettersi con il proprio corpo e ad essere consapevole di come ti muovi. Volevo inserire questo approccio nel mondo di pesi e negli allenamenti più duri. Avrei voluto sviluppare questo metodo all’interno di Equinox ma per loro era solo una cosa in più, per me invece, in quel momento, rappresentava la cosa più importante che mi interessava sviluppare. In qualche modo mi sono resa conto che questo mio interesse era inconciliabile mantenendo i ritmi molto serrati delle lezioni che dovevo tenere mensilmente. Anche l’opzione di portare questo mio metodo all’infuori di Equinox non sarebbe stato vista di buon occhio dall’azienda, quindi anche questa volta mi sono ritrovata a fare delle scelte importanti.

Hai pensato in quel momento di mettere su una realtà tua a New York dove insegnare il tuo metodo?

In quel momento non mi sentivo ancora pronta a lasciare un’azienda con una così alta reputazione come Equinox. Lì ero riconosciuta come un istruttore di livello massimo, ero al top, quindi difficile rinunciare a questo. Come era difficile, vivendo a New York, rinunciare allo stipendio alto che avevo raggiunto.

Una curiosità: in questo percorso ti eri creata una fanbase sui social?

Lavorando in Equinox veniva privilegiato l’entità del brand e non tanto l’istruttore. Poi mi ero anche resa conto che le “star social” del fitness man mano che crescevano nei numeri e nella fama si snaturavano diventando sempre più influencer che istruttori. Ne ho conosciuti diversi, alcuni sono tutt’ora miei amici. Non dico che loro sbagliano in questo percorso, però è un’altra cosa. Per me creare un seguito sui social è una conseguenza del buon lavoro che svolgo. Far crescere una fanbase ampia necessita un lavoro molto grosso che non è proprio quello che mi interessa fare. Mi piace molto il lavoro a contatto con le persone alle quali posso trasmettere direttamente le mie competenze.

Qual è stata quindi poi la molla del cambiamento?

Proprio quando mi dibattevo se rimanere ad Equinox o dedicarmi totalmente al mio metodo Movement IQ è arrivata la pandemia e la palestra ha chiuso. Per tutti è stata dura, scioccante però per assurdo ho scoperto subito, dopo qualche giorno che non volevo più tornare alla situazione stressante di prima. Non volevo più arrivare in palestra alle cinque di mattina per fare cinque sedute una dopo l’altra, poi magari prepararmi per dei corsi di formazione. Ho detto dentro di me: basta! Ho capito che una parte di me mi stava dicendo da tempo che quella strada non andava bene ma la mia testa non voleva accettare questa cosa. Non volevo accettare che in qualche modo avevo bisogno di un ulteriore cambiamento come era già avvenuto con il precedente lavoro, nel settore della comunicazione. Però questa volta era diverso: ero sempre sicura di voler proseguire nel mondo del fitness ma volevo farlo a modo mio, con un mio metodo. Mi ero resa conto che Equinox non era più la realtà dove volevo lavorare e anche New York la città dove volevo vivere.

Ho visto, in questo periodo del covid, una opportunità per lavorare a mettere a punto il mio metodo Movement IQ.

Foto di Giuseppe Piro

Come sei arrivata da New York a Firenze?

In quel periodo ero fidanzato con un ragazzo toscano che avevo conosciuto ad un matrimonio a Miami. Ero già venuta in Italia un paio di volte ed ero totalmente innamorata della cultura italiana. Questo mi ha dato quindi l’input per provare a lavorare per una palestra internazionale che ha una base a Milano che inizialmente mi aveva dato disponibilità a collaborare. Ho quindi lasciato la mia casa a New York e sono arrivata in Italia in mezzo alla pandemia. Qui in Italia mi sono accorta che il rapporto con il mio ragazzo non andava e al tempo stesso la palestra di Milano ha richiuso per la seconda ondata di Covid.

In questo punto così basso mi sono trovata un fine settimana a Firenze, da sola, per riprendere le idee. Ho scoperto questa città bellissima, non avevo mai pensato a Firenze come città nella quale vivere, il mio focus era stata sempre Milano. Due cose mi sono balzate agli occhi girando per Firenze: la presenza di molti stranieri nonostante la pandemia e l’assenza di belle palestre nel centro della città. Sono diventata molto curiosa di questa realtà. Ho parlato con una ragazza americana che stava a Firenze e mi ha confermato che una realtà come quella che pensavo di mettere su mancasse a Firenze. Lei stessa stava cercando una palestra bella con un’insegnante brava e aveva difficoltà a trovare una realtà che rispondesse a questi requisiti. In verità non avevo mai pensato che il sogno di aprire un mio studio potesse avverarsi in tempi così rapidi.

In che tempi sei riuscita ad aprire la palestra?

Non avevo proprio idea di come fare. Di come creare una realtà imprenditoriale da straniera. Ho trovato per fortuna un avvocato che mi ha affiancato in tutto questo. Successivamente ho trovato quasi subito questo bellissimo fondo ad un prezzo, essendo nel periodo della pandemia, molto conveniente. Sembrava una pazzia aprire un’attività del genere in mezzo della pandemia ma ora, dopo un anno, il lavoro va molto bene. Mi affiancano due collaboratrici e una ragazza presto mi affiancherà come personal trainer. Vorrei inoltre aprire presto una sede a Torino, per avere una localizzazione al nord dell’Italia e poi una successiva a Londra. Adoro quella città.

Con quale formula vorresti aprire questi nuovi centri?

Questo metodo è così specifico che il modo con cui devi insegnare non è così facile da trasmettere ad altri istruttori. La cosa bella dell’Italia è che ancora qui non c’è la concorrenza serrata di New York nel fitness insegnato ad alto livello, mettendo sempre al centro sempre i concetti base della postura in modo che poi su queste basi possono essere costruiti, correttamente, gli esercizi più muscolari. Voglio creare degli ambienti caldi che tolgano i blocchi classici di chi si allena. Creare un ambiente piacevole aiuta molto a rimuovere questi blocchi.

Do molta importanza, nelle mie lezioni, alla musica. Questa può avere sia l’effetto di rilassarti che di darti una carica energetica. La musica deve essere legata alle lezione specifica. Questa passione per la musica usata per le sessioni sportive mi è venuta dalla mia passione giovanile per lo spinning. Da lì ho capito l’importanza della musica in ambito fitness. Questo abbinamento permette una esperienza molto più piacevole nell’allenamento.

Qual è la differenza di approccio al fitness fra Stati Uniti e Italia?

Una bella domanda questa che meriterebbe molto tempo nella risposta. Direi che qui mi sento più libera di essere me stessa, di applicare il mio metodo senza preoccuparmi del fatto di fare qualcosa che ci tiene alla postura e alle nature delicate del corpo umano. Queste sono cose fondamentali che (erroneamente) possono essere percepite come noiose. Però sono importanti per vedere risultati a lungo termine, e sono riuscita ad integrarle in un allenamento che è anche divertente e stimolante.

Per quanto riguarda il Wellness, a New York si spingono molto negli esercizi di forza perdendo spesso la connessione con il proprio corpo. A New York le cose scorrono troppo velocemente, qua invece c’è spazio per prenderti il tuo tempo, di goderti la vita e questa è una cosa importantissima per la salute. Qui mi sento a casa e questa è la cosa più importante per me.

Foto Movement IQ

“La mia visione è sempre stata quella di creare un ambiente di allenamento altamente ispirazionale, dove tutto, dalla programmazione del fitness allo spazio dello studio, è attentamente curato per offrire un’esperienza positiva e stimolante per te e il tuo corpo.”
Ranah Farkhondeh

Foto Movement IQ

IL METODO MOVEMENT IQ

Il metodo Movement IQ combina l’esperienza di Ranah nell’allenamento della forza funzionale per rendere “a prova di proiettile” il modo in cui ti muovi e acceleri i tuoi progressi nella forma fisica.

LE CLASSI

Un formato semi-privato di 2-8 persone che fornisce l’attenzione e il feedback dell’allenamento personale con l’energia del fitness di gruppo.

IL FORMATO

Ogni classe è costruita attorno a un tema di movimento funzionale. Tutto ciò che facciamo in ogni classe è scelto con cura per assicurarti di eseguire questi movimenti con forza. Sperimenterai esercizi di mobilità per l’apertura delle articolazioni, lavoro sul tappetino ispirato al Pilates e segmenti di forza che aumentano strategicamente l’intensità nel corso dell’ora.

IL RISULTATO

Un allenamento muscolare che risulterà per molti inaspettatamente piacevole e un po’ di sudore sono i soli ingredienti per creare un corpo snello, reattivo e intrinsecamente forte.

Foto Movement IQ

Per contattare Ranah
Cell. 377 3443444
ranah@movement-iq.com
instagram @ranah.movementiq