Non è solo un banale luogo comune: nella maggior parte dei casi le donne soffrono il freddo molto più degli uomini. Il contrario è piuttosto raro, e quando capita che una donna abbia caldo mentre un uomo sente freddo si ha la sensazione di essere davanti ad un fenomeno stravagante. Ma da quali fattori è prodotta questa fisiologica differenza di genere?
A rispondere a questa domanda è ovviamente la scienza, la quale ha individuato i principali motivi della maggiore sensibilità al freddo della popolazione femminile. La prima e probabilmente più importante spiegazione è quella che tira in ballo le differenze tra il sistema circolatorio degli uomini e quello delle donne. In particolare, uno studio condotto dai ricercatori dell’Università di Portsmouth, in Inghilterra, ha collegato i tipici piedi gelidi delle donne al fenomeno della vasocostrizione. Se dunque una ragazza è portata ad aggiungere uno strato in più di coperte per riscaldare le proprie estremità, questo è da ricondurre soprattutto al suo processo di vasocostrizione, il quale avviene molto più velocemente per il sesso femminile che per quello maschile. Proprio questa caratteristica, in effetti, cambia sensibilmente il modo di percepire la temperatura.
Oltre a questo è stato fatto notare che gli uomini tendono ad avvertire e quindi a soffrire meno il freddo in quanto il sistema circolatorio maschile non è caratterizzato da significativi cambiamenti periodici. Nel caso femminile, invece, come conseguenza del ciclo mestruale e delle variazioni dei livelli ormonali, il sistema circolatorio ‘cambia’ da un giorno all’altro, enfatizzando anche gli sbalzi di temperatura. La differente sensibilità alle basse temperature è poi anche una questione di muscoli: l’apparato muscolare maschile è infatti per natura più esteso ed efficiente di quello femminile, e permette così di mantenere la temperatura corporea a livelli più alti.
Vascolarizzazione, muscoli, livelli ormonali, ma non solo: anche la digestione gioca un ruolo importante sulla temperatura percepita. Le donne sono infatti portate a soffrire maggiormente il freddo degli uomini soprattutto subito dopo i pasti, nel momento in cui l’afflusso di sangue si concentra maggiormente intorno all’apparato digerente. Avendo però un metabolismo più lento di quello maschile, il periodo di sensibilità acuta alle temperature basse è per forza di cose più esteso per il sesso femminile: secondo uno studio condotto presso la Maastricht University il metabolismo degli uomini sarebbe in media tra il 20% e il 30% più veloce di quello delle donne. Oltre a questo, nei giorni precedenti il ciclo mestruale, la quantità di ferro presente nel sangue femminile si abbassa sensibilmente, provocando una riduzione dei globuli rossi: il risultato, ancora una volta, è una maggiore suscettibilità al freddo. Tutti questi fattori arriverebbero a definire una differenza della temperatura percepita tra quella maschile e quella femminile pari a quasi 4 gradi.
In definitiva, dunque, le donne sono più che legittimate ad avere il dominio sul termostato di casa: la temperatura decisa dagli uomini, nella maggior parte dei casi, sarà infatti sempre troppo bassa. Il compromesso perfetto, dunque, sta nell’installare una caldaia dalla resa alta ma con consumi minimi: è il caso della caldaia a condensazione Daikin, che trasforma il combustibile in calore utile pressoché senza dispersioni.
Questo articolo è stato scritto in collaborazione con Climastore