La dieta per dimagrire è un regime alimentare specificatamente rivolto alla perdita di peso relativa soltanto alla frazione di tessuto adiposo: si tratta di un argomento particolarmente dibattuto e ricco di opinioni talvolta contrastanti.
L’intento di questo approfondimento è presentare alcuni approcci alternativi rispetto alla dieta per dimagrire che viene normalmente proposta per fornire un punto di vista più attuale, alla luce del complesso di conoscenze moderne.
Dieta per dimagrire e assetto ormonale
La cronomorfodieta studia l’impatto del metabolismo e dei meccanismi endocrini sulla morfologia di un soggetto, poiché il grasso va a localizzarsi in certe regioni del corpo specifiche, in base alla prevalenza ormonale.
Si tratta di una teoria che prende in considerazione la dieta basata sulle caratteristiche morfologiche del soggetto per ottenere un migliore e più efficace processo dimagrante. In tale ottica gli individui vengono divisi in tre tipologie:
- l’iperipogenetico è colui la cui situazione ormonale è sbilanciata verso una tendenza all’iperglicemia; questo soggetto deve fare attenzione ai carboidrati ad assumerli in maniera moderata;
- l’ipolipolitico tende invece all’ipoglicemia e deve assumere carboidrati nella misura sufficiente a sostenere il suo metabolismo per evitare crisi legate a carenza di zuccheri.
Corredo genetico e dieta per dimagrire
La teoria hunter/farmer parte dalla considerazione per cui la dieta vada personalizzata a seconda del codice genetico. L’evoluzione umana ha determinato due grandi macro categorie di uomini:
- la prima è caratterizza da quelli prevalentemente adattati a nutrirsi delle piante e dei grandi animali cacciati ( i cosiddetti cacciatori-raccoglitori ). La popolazione dei cacciatori è nomade poiché si sposta in base ai cambiamenti climatici, alla migrazione degli animali e alla disponibilità delle risorse alimentari;
- gli agricoltori invece sono tendenzialmente più sedentari ed hanno un accesso costante alle risorse alimentari.
Dieta per dimagrire e insulina
Si è osservato come i neonati delle due categorie fossero di diverse dimensioni: i neonati dei cacciatori erano tendenzialmente più piccoli (per essere meglio trasportati secondo il principio di adattamento), mentre i figli dei raccoglitori nascevano di dimensioni più grandi.
Gli hunters e i farmers hanno diverse esigenze alimentari: nel primo caso abbiamo soggetti più resistenti a situazioni di carenza di cibo, e grazie al cortisolo sono capaci di mantenere una glicemia costante e utilizzare il grasso a scopo energetico.
Nel caso degli agricoltori invece è più alto il rischio di presentare una glicemia elevata e altrettanto elevati livelli di insulina.
Questa differenza è probabilmente legata alle dimensioni alla nascita, perché dei bambini fisicamente piccoli cercheranno di crescere più velocemente utilizzando quanto più glucosio disponibile anche a scapito del cervello, e lo stesso cervello, che necessita a sua volta di glucosio più degli altri organi (poiché lo zucchero è il suo unico substrato energetico) cerca di utilizzarlo a scapito del resto dei tessuti inducendo una maggiore resistenza all’insulina.
Si tratta anche di una forma di adattamento allo stress, dato che i cacciatori risultano in tal modo più adatti a sopravvivere meglio a condizioni estreme, come la scarsità di cibo o i lunghi tempi che trascorrono tra i vari pasti (per la necessità di doversi procacciare gli alimenti).
Dieta per dimagrire e localizzazione del grasso
L’uomo che presenta un accumulo di grasso a livello viscerale addominale appartiene al gruppo dei cacciatori, mentre quello che ha un grasso prevalentemente sottocutaneo (quello che per intenderci si riesce a pinzare stringendo le dita) appartiene al gruppo dei farmers.
Se si segue quindi una dieta sbagliata rispetto alla propria predisposizione ormonale, ossia se rispettivamente un cacciatore mangia più carboidrati e un agricoltore mangia più grassi del necessario, si tende ad ingrassare più facilmente rispetto alla propria dieta tarata sul proprio biotipo, pur conservando lo stesso apporto calorico.
Queste considerazioni ci portano ad evidenziare ancora una volta l’importanza di una dieta e di un’attività fisica altamente personalizzate in base anche (e non solo) alla propria morfologia e corredo genetico.
Abbinare integratori alla dieta, per dimagrire più velocemente
Oltre quanto su detto c’è da ricordare l’utilizzo di prodotti specifici che, a prescindere dal tipo di soggetto, possono evidentemente aiutare a demolire il grasso. Questi sono integratori che mirano ad aumentare il metabolismo basale e quindi il dispendio calorico, oppure coadiuvano la lipolisi o ancora sono precursori di ormoni come il testosterone o il GH che detengono possenti attività sia anaboliche che lipolitiche.
Si raccomanda in ogni caso di consultare il proprio medico prima di assumere qualsiasi prodotto integrativo, e soprattutto se si stanno seguendo terapie farmacologiche oppure se si soffre di specifiche patologie.