Attualmente la miglior metodologia per la cura della calvizie è la PRP capelli; questa funziona così tanto grazie al potenziamento e alla versatilità dei processi di autorigenerazione dei bulbi capillari. Questa tecnica non è semplice ma comunque viene adottata in diversi centri per la cura dell’alopecia. Si è scoperto, nel campo della ricerca tricologica, che le cellule staminali nella zona del bulge, in pazienti affetti da alopecia, sono in uno stato di riposo, di arresto funzionale, quindi a queste cellule serve una stimolazione.
La tecnica PRP, Plantelet Rich Plasma, è proprio in grado di fornire il giusto stimolo alle cellule per poterle riattivare, però solo quando è evoluta e poi adattato al singolo caso è in grado di essere funzionale nella replicazione cellulare. Se ciò avviene, le cellule staminali riattivate all’interno del follicolo capillare, andranno a ripristinare il ciclo fisiologico e quindi la ricrescita del capello. Le cellule per poter sopravvivere necessitano di un continuo apporto di nutrienti e di ossigeno che arriva ai follicoli attraverso il sangue, quindi attraverso i vasi sanguigni. La tecnica PRP capelli adopera il plasma incrementato di piastrine, è ovviamente una terapia medica a tutti gli effetti e rientra nell’ esteso campo della medicina rigenerativa, svincolando le basi sul principio per il quale le cellule staminali che si ritrovano nel bulbo capillare, presentano recettori per i fattori di sviluppo. Nel campo tricologico è presente una ricerca costante di modificazioni tecniche e oggi la soluzione più attuale contro la calvizie e l’assottigliamento dei capelli è proprio la tecnica PRP che riporta i capelli il loro antico bagliore, regalando immediatamente conseguenze concrete e palpabili. Come è noto la calvizie è una patologia che colpisce uomini e donne e per cause diverse, la PRP non è ovviamente l’unica soluzione per combatterla, ci si può affidare anche a cure mediche basate su una terapia farmacologica oppure in ultima analisi ricorrere all’ autotrapianto di capelli.