Cresce, in estate, il rischio di contrarre malattie sessualmente trasmissibili. A rischio sono soprattutto i più giovani e le donne. A lanciare l’allarme sono gli esperti di malattie infettive.
Estate, mai abbassare la guardia
Il clima di relax tipicamente estivo coincide, spesso ed erroneamente, con un calo di attenzione verso i rischi che alcuni atteggiamenti possono portare con sé. È il caso, ad esempio, delle malattie sessualmente trasmissibili. La stagione estiva, infatti, soprattutto per i più giovani favorisce nuovi incontri che possono tradursi in rapporti occasionali. È fondamentale – soprattutto in questi casi – non abbassare mai la guardia e non correre rischi.
Il parere dell’esperto
In un’intervista al quotidiano Libero, il professore Massimo Andreoni, responsabile dell’unità operativa complessa di malattie infettive del Policlinico Tor Vergata di Roma e past president della Società italiana di malattie infettive e tropicali (Simit), ha spiegato che: “normalmente, durante i viaggi e le vacanze, la possibilità di avere degli incontri sessuali occasionali aumenta. Non è un caso che, nel periodo successivo a quello estivo, si registri il picco annuale di pazienti in fatto di infezioni e malattie sessualmente trasmissibili”.
Chi rischia di più
A essere maggiormente esposte sono soprattutto le viaggiatrici, single, che scelgono di viaggiare in solitaria, facendo a meno anche degli amici. Secondo uno studio del 2015, infatti, è questa la categoria più esposta perché quella che tende maggiormente a sottovalutare il pericolo, soprattutto in caso di sesso orale. Manca una reale consapevolezza dei rischi per la salute insiti in comportamenti sessuali scorretti. Più in generale sono i giovani, quelli di età compresa tra i 20 e i 30 anni, a correre più rischi. Alla base di ciò c’è senza dubbio il fattore anagrafico. Alcune zone del mondo sono particolarmente a rischio: Africa e America Latina.
Non solo Aids
Tra le malattie sessualmente trasmissibili non c’è solo l’Aids. È in crescita vertiginosa il numero di malati di sifilide nel nostro Paese, soprattutto tra i giovani. A cosa è dovuto? Ancora una volta è la cattiva informazione a giocare un ruolo determinante nell’incremento di queste patologie. Solo la metà dei teenager italiani fa uso del preservativo. Tutti lo conoscono ma ila principale barriera alle malattie viene spesso dimenticata con eccessiva leggerezza perché non le viene attribuito il giusto ruolo. Per una fetta consistente dei teenager, infatti, il 15-20 per cento, il preservativo è sinonimo di contraccezione non di prevenzione delle malattie. Negli ultimi 3-4 anni si è registrato un pauroso incremento delle patologie sessualmente trasmissibili: Aids, sifilide, piattole (sul tema si suggerisce la lettura di un interessante articolo pubblicato dal portale Al Meglio). Secondo quanto riferito al quotidiano Libero dal direttore di Malattie Infettive dell’Università di Siena, Andrea De Luca: “A queste si aggiungono altre infezioni, anche meno gravi, come quelle da clamidia, ma non prive di conseguenze, tra cui l’infertilità femminile. L’infezione più diffusa è quella da papilloma virus, per la quale è fondamentale la vaccinazione gratuita per le adolescenti e che verrà ora introdotta anche per i maschi. Essa è la causa del cancro della cervice uterina e dell’ano e delle condilomatosi genitali e anali. Nei contagi, per l’Hiv e per le altre malattie, anche se il rischio di un singolo rapporto è basso, se si gioca alla roulette russa prima o poi il proiettile arriva e per questo bisogna proteggersi sempre”.