Rappresenta uno degli incubi peggiori di alcune persone, quello di essere sepolti vivi all’interno di una bara, magari a causa di un errore di constatazione medica. Ciò ha rappresentato nei secoli scorsi un pericolo molto più reale e concreto rispetto al giorno d’oggi, da cui anche una certa letteratura macabra (si pensi ad Edgar Allan Poe) ha trovato giovamento e successo.
Oggi tale pericolo è praticamente nullo, grazie alla maggiore accuratezza e professionalità dei medici, a cui si abbina anche quella delle società di onoranze funebri a Roma o in altre località in Italia e nel mondo, come ad esempio la Cattolica San Lorenzo nella Capitale, che trattando con cura ed attenzione un defunto ne constatano direttamente o indirettamente la morte. Malgrado ciò, sono state comunque inventate delle cosiddette bare di sicurezza, al fine di evitare possibili errori. Scopriamo in cosa consistono.
Una paura che dura da secoli
Nel corso del tempo e fino al ‘700 e l‘800, diffusa era la paura in diversi Paesi di essere considerati morti (magari durante una malattia) e rimanere intrappolati vivi all’interno di una bara una volta sepolti. E proprio per evitare tutto ciò o limitare al massimo possibili errori cominciarono ad essere realizzate delle bare sicure o safety coffins, che fossero dotate di sistemi di sicurezza.
Tali sistemi prevedevano delle aperture all’interno oppure strumenti rudimentali di comunicazione verso l’esterno, come campanelle o bandierine attaccate a delle corde, e nei casi più singolari addirittura dei tubi per rifornimento di cibo, delle scale oppure fuochi d’artificio. Tuttavia, l’elemento negativo di tali sistemi era che, durante la decomposizione, la salma poteva effettuare “movimenti” e quindi causare falsi allarmi.
Le bare di oggi ed i loro sistemi di sicurezzaCon la tecnologia moderna, fortunatamente, sono state realizzate bare di sicurezza fornite di vari strumenti fondamentali. Infatti, i safety coffins odierni si possono dotare di sistemi di allarme, di un apparecchio per la respirazione con dell’ossigeno e per il controllo dei battiti, di uno stimolatore cardiaco, di un interfono e di una torcia elettrica. Mezzi che aiutano in casi estremi di necessità, anche se al giorno d’oggi fortunatamente non sono mai serviti a salvare persone intrappolate.