Cosa sono gli antibiotici?

Gli antibiotici sono medicinali usati nel trattamento di infezioni o di malattie causate dai batteri tra le quali, ad esempio, le infezioni acute del tratto respiratorio, come la polmonite e la pertosse. Gli antibiotici vengono inoltre somministrati per combattere una serie di altre infezioni, tra le quali quelle del tratto urinario, infezioni della pelle, sinusiti, e per guarire ferite infette.


Questi medicinali, di largo consumo, hanno salvato milioni di vite umane, fin dalla loro prima introduzione, avvenuta negli anni quaranta e cinquanta del ventesimo secolo. Tuttavia, essendoci stato un progressivo abuso da parte della popolazione mondiale, molti antibiotici hanno perso la loro efficacia nel combattere certe infezioni che un tempo debellavano con successo.


Normalmente sulla nostra pelle e nel nostro corpo si nascondono milioni di batteri. Alcuni sono del tutto inoffensivi, altri sono benefici per l’organismo. Gli antibiotici uccidono la maggior parte dei batteri, anche quelli “buoni”. Ma alcuni batteri sopravvivono, diventano resistenti e possono moltiplicarsi causando nuove infezioni.

Come agiscono gli antibiotici?

Gli antibiotici hanno la capacità di bloccare i processi vitali dei batteri, uccidendoli o arrestandone le dinamiche di proliferazione. Questa loro azione aiuta il sistema immunitario dell’organismo a opporre un’efficacia resistenza nei confronti delle infezioni batteriche.
Gli antibiotici si differenziano per le loro caratteristiche e per i diversi tipi di batteri che sono chiamati a contrastare.


Certi tipi di antibiotici, come l’Amoxicillina o la Gentamicina, sono in grado di difendere l’organismo da numerose specie di batteri e, per questo, sono denominati antibiotici ad ampio spettro. Le loro molecole sono efficaci nei confronti dei batteri gram positivi e gram negativi.
Invece, gli antibiotici che agiscono contro una gamma più ristretta di batteri sono chiamati antibiotici a spettro ristretto, come la penicillina.


I diversi tipi di antibiotici si comportano secondo modalità differenti. Le penicilline e le cefalosporine, ad esempio, hanno il compito di distruggere le pareti cellulari dei batteri, agendo sui batteri in fase attiva di moltiplicazione. Altri antibiotici svolgono azione batteristatica, impedendo la riproduzione dei batteri.


I medici, solitamente, somministrano un determinato antibiotico in base al tipo di batterio responsabile di una particolare infezione. Talvolta effettuano un test allo scopo di identificare l’esatto tipo di batterio che ha provocato l’infezione e la sua sensibilità a certi antibiotici.


Gli antibiotici sono farmaci risolutivi, ma non riescono a curare tutto. Non sono efficaci, per fare qualche esempio, contro le malattie di origine virale, dal comune raffreddore all’influenza, da molti casi di bronchite acuta a infezioni dell’apparato uditivo.


Assumere un antibiotico quando non è necessario non solo non aiuterà a stare meglio, o a proteggere altri dall’infezione, ma potrebbe fare insorgere alcuni effetti collaterali, come diarrea, nausea, mal di stomaco o reazioni allergiche di diversa gravità

Quando usare gli antibiotici?

Gli antibiotici sono ottimi alleati per la salvaguardia della nostra salute. È tuttavia importante evitarne l’abuso.


Esistono numerosi batteri patogeni responsabili di diverse malattie. Gli antibiotici vengono usati per curare infezioni come tonsillite, cistite, polmonite e alcuni tipi d’infezione dell’apparato uditivo, come le otiti. Spesso vengono prescritti a seguito di interventi per prevenire eventuali complicanze post-operatorie.

 

In linea generale gli antibiotici vanno presi per eliminare i batteri e, in ogni caso, dietro prescrizione del medico curante e per il periodo di tempo consigliato. Occorre anche rispettare il dosaggio prescritto per non comprometterne l’efficacia.


Poiché gli antibiotici agiscono in un tempo relativamente breve, potrebbe verificarsi un miglioramento delle condizioni di salute anche solo pochi giorni dopo l’inizio della terapia. Ad ogni modo non è consigliabile interrompere la cura prima del termine del ciclo previsto, per non provocare ricadute e un nuovo ritorno dell’infezione.

In conclusione, è sempre meglio affidarsi al consulto medico, in quanto la maggior parte delle infezioni può avere origini sia virali che batteriche.